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Il Comunicato della Fidelis Andria

Individuare in collaborazione con le due società le giuste soluzioni per consentire alle  tifoserie di assistere all’atteso derby

Nel prendere atto dell’ordinanza del Prefetto della Provincia di Bari, la SSD FIDELIS ANDRIA 1928 srl esprime tutto il proprio disappunto, considerando questo un atto disarmante oltre che disonorevole nei confronti della società e della sua storia così come del suo pubblico.

I tifosi biancoazzurri erano stati infatti esclusi dalla possibilità di seguire la squadra anche in occasione della trasferta di Bisceglie, pure allora per timori di scontri con i sostenitori locali: timori poi rivelatisi vani in quanto il divieto fu revocato ed un consistente numero di andriesi ebbe modo di assistere pacificamente all’incontro; in assenza di episodi eclatanti di disordini e/o violenza (per lo meno negli ultimi venti anni), non si può condannare un’intera tifoseria all’esilio dai campi di gioco.

È indispensabile a questo punto un nuovo confronto con la Lega e le altre società per arginare una deriva preoccupante che mina alla base la crescita del movimento: proprio in occasione della partita di andata, disputatasi ad Andria il 12 ottobre 2014 e selezionata dall’Osservatorio Nazionale per le manifestazioni sportive come partita “campione”, circa trecento tifosi monopolitani hanno potuto tranquillamente assistere al match dal proprio settore e né prima, né durante e né dopo l’incontro vi è stato il minimo screzio con la tifoseria andriese.

Visto il positivo esito di tale partita “campione” era dunque auspicabile da parte di entrambe le società che potesse ripetersi l’opera di sensibilizzazione compiuta in quell’occasione a parti invertite e con la società Monopoli nelle vesti di ospitante, eventualmente ponendo una limitazione numerica agli ingressi disponibili per la tifoseria ospite andriese (come avvenuto all’andata).

La decisione del prefetto di adottare il divieto di vendita dei tagliandi ai residenti della provincia di Barletta-Andria-Trani, invece, appare iniqua e sproporzionata, impedisce ai tifosi della Fidelis Andria di poter seguire in trasferta quello che oltre ad essere un campionato di calcio è anche un progetto di vera e propria rifondazione sportiva e morale avviato da oltre un anno e non consente alla società del Monopoli di ricambiare l’ospitalità ricevuta in quell’occasione.

Se si vuole che una sana etica dello sport si sviluppi sempre più ed educhi in particolare i giovani, forse il ricorso al divieto è una medicina peggiore del male che si vuole curare, tanto più che l’impianto dello Stadio Vito Simone Veneziani di Monopoli ha dimensioni adeguate alla gara che è destinato ad ospitare (sia per capienza sia per tradizione sportiva) ed anche da parte della tifoseria monopolitana non si ricordano negli ultimi anni episodi degni di nota sul piano dell’ordine pubblico.

Questo trattamento riservato ai tifosi andriesi e monopolitani, dunque, non solo è ingiusto ma anche poco rispettoso verso due società e due cittadine che hanno dato lustro negli anni al calcio pugliese: con la logica delle trasferte a porte chiuse la sicurezza pubblica non trionfa ma esce sconfitta, per l’implicita ammissione di non riuscire a gestire situazioni appena un po’ più complicate del normale.

Molto più proficuo (ed educativo) sarebbe, invece, individuare in collaborazione con le due società le giuste soluzioni organizzative per consentire ad entrambe le tifoserie di assistere all’atteso derby e di fortificare la propria cultura sportiva come avvenuto in occasione del precedente incontro disputatosi ad Andria.

Andria 18/02/2015